Cosa degustiamo quando nel calice abbiamo un Vino BIODINAMICO?

Per rispondere a queste domande è molto importante conoscere i concetti fondamentali dell’agricoltura biodinamica poiché parliamo di un vero e proprio stile di vita.

Per viticultura biodinamica intendiamo un approccio olistico che ritiene quindi importanti tutte le interazioni tra gli esseri viventi quindi PIANTE • TERRENO • ANIMALI • PIANETA • UNIVERSO.

La biodinamica è un approccio all’agricoltura nato grazie a Rudolf Steiner, teosofo [sostenitore del fatto che tutte le religioni del mondo conservano residui parziali di una unica antica verità divina], fondatore dall’antroposofia [in greco antico SAPIENZA dell’ESSERE UMANO] disciplina secondo la quale è possibile studiare “in modo scientifico” la componente fisica e spirituale dell’uomo.

Ai primi del ‘900, sotto la spinta di alcuni agricoltori preoccupati per il crescente utilizzo di composti chimici nella coltivazione, Rudolf Steiner formulò i tre princìpi base della biodinamica.

Mantenimento della FERTILITÀ della TERRA stimolando in essa le materie nutritive già presenti.

Capacità delle piante di RESISTERE alle MALATTIE senza utilizzare composti chimici.

Produzione di CIBI SANI che nutrano l’organismo in modo corretto per preservare la condizione naturale di equilibrio.

Alla base di questa dottrina troviamo COMPOSTAGGIO • UTILIZZO di PREPARATI SPECIFICI • ROTAZIONE CICLICA delle COLTIVAZIONI • BENEFICI tra PIANTE posizionate vicino.

L’agricoltura biodinamica quindi non è solamente una strategia ma un vero e proprio stile di vita che vuole rispettare terra e natura.

Chi opta infatti per una agricoltura biodinamica osserva anche le influenze astrologiche [Luna • Giove • Mercurio • Saturno] sulle piante e sul terreno così da ricreare tra di essi la giusta dialettica e far sì che i processi biologici di germogliazione, crescita e maturazione siano in stretta connessione con la natura.

Questo collegamento tra agricoltura ed astrologia non dovrebbe essere un concetto nuovo!

I nostri nonni seminavano e potavano seguendo la luna nuova o crescente, trapiantavano con luna calante ma il collegamento fra agricoltura ed astronomia ha origini molto più antiche che coincidono con la nascita dell’agricoltura [10.000 Anni Fa] quando i primi agricoltori si resero conto che il ciclo della vita segue il ciclo siderale cioè il tempo che impiega un corpo per completare un’orbita, ovvero il tempo che impiega per ritornare nello stesso punto rispetto alle stelle fisse.

Queste ultime venivano utilizzate come punto di riferimento poiché appaiono nel momento in cui la terra si trova in determinate posizioni sulla sua orbita durante il moto di rivoluzione.

Nacque così il CALENDARIO strumento indispensabile per conoscere i periodi idonei a semina e raccolta.

Ma come collegavano in origine le popolazioni agricoltura ed astronomia?

EGIZI I sacerdoti dovevano essere in grado di calcolare con precisione le piene del Nilo poiché, grazie al limo, portavano fertilità nei suoli sabbiosi ma anche distruzione per esondazioni violente, di conseguenza prevederle permetteva di salvare le greggi, svuotare i depositi a basse quote, evacuare le persone che abitavano vicino al fiume.

Il segnale della piena del Nilo veniva calcolato circa un mese prima dell’alluvione grazie alle tre stelle della cintura di Orione che sorgevano insieme al sole.

Quando Sirio, la stella più luminosa, sorgeva assieme al sole, arrivava la tanto attesa e temuta alluvione.

GRECI Nel cielo di Atene del 500 a.C. sorgeva ad inizio Settembre la stella Epsilon Virginis chiamata Cindemiatrix ed indicava il momento adatto per la vendemmia.

Ne “Le opere e i giorni di Esiodo” troviamo consigli circa aratura e mietitura legati alle Pleiadi: “Quando le Plèiadi, figlie d’Atlante, si levano in cielo, tempo è di mietere; quando tramontano, è tempo d’arare. Esse quaranta giorni rimangono ascose, e quaranta
notti; e di nuovo, poi, volgendosi il giro dell’anno, quando si arrotan le falci, ritornano, e brillano in cielo. […] Quando le Plèiadi poi, le Íadi, e il forte Orïone scendono in mare, ricorda che quella è stagione d’arare.

Le Pleiadi, chiamate anche le 7 sorelle, sono un gruppo di stelle che sorgendo indicano l’inizio dell’estate e con il loro tramonto l’inizio dell’inverno.

La costellazione del Cane Maggiore veniva osservata per conoscere anticipatamente il periodo della Canicola, ovvero di caldo afoso che avrebbe potuto seccare i raccolti.

Ed è inevitabile nominare Stonehenge il cui scopo è ancora avvolto nel mistero ma cosa certa è che la sua struttura è allineata con il ciclo di sole e luna: durante il solstizio d’estate [21 Giugno] si può vedere l’alba sorgere sulla Heel Stone al centro del cerchio di monoliti, in un allineamento quasi perfetto.

Per non parlare del Circolo Polare: qui il Sole staziona sopra l’orizzonte per sei mesi all’anno e gli antichi eschimesi facevano riferimento agli inverni per contare gli anni e si servivano delle fasi lunari per stabilire una divisione del tempo. Ne scaturiva una corretta interpretazione dell’anno solare, cui si contrapponeva una concezione del periodo diurno non corrispondente alla realtà. L’esatto contrario di ciò che si riscontra presso i popoli che soggiornavano vicino dell’equatore. 

Possiamo quindi dire che l’astronomia può essere considerata l’origine della scienza probabilmente a causa del fatto che l’uomo è sempre stato incuriosito circa l’origine dell’universo ed i primordi dell’astronomia sono indissolubilmente legati all’astrologia.

Esistevano anche SACERDOTI | ASTRONOMI che utilizzavano le stelle come punto di riferimento per individuare nel cielo segnali divini.

Con il tempo le due discipline si sono inevitabilmente divise portando l’astronomia a studiare composizione, posizione e moto degli astri.

L’astrologia al contrario appartiene ad un campo soprannaturale e magico ma questo non toglie ad essa un ruolo importante nello sviluppo dell’astronomia poiché molti templi erano anche osservatori astronomici e, come letto poco fa, alcune delle grandi costruzioni antiche sono legate all’astronomia.

E se migliaia di anni fa si osservavano gli astri oggi cerchiamo nel cielo i SATELLITI che, grazie alle loro immagini, ci indicano i cambiamenti meteorologici.

I vini BIODINAMICI sono sempre adatti ad una alimentazione VEGANA?

La risposta è NO se ci riferiamo agli scritti di Steiner dove troviamo il suo pensiero circa il fatto che, spesso, il dialogo con la natura avviene tramite la cenere, anche derivata da animali.

Per la fertilizzazione del suolo vengono citate “vesciche urinarie di cervo maschio riempite di fiori di achillea lasciati seccare in estate” oppure CORNOLETAME o Preparato 500, letame inserito nel corno di una vacca che deve aver partorito almeno una volta, poiché durante la vita si sostiene catturino raggi cosmici considerati vitali che aumenterebbero il potere di concimazione del letame [il cornoletame viene sotterrato in inverno per fermentare e dissotterrato prima di Pasqua per essere miscelato con acqua tiepida e successivamente disseminato].

Preparato 502 Prevede l’uso di fiori di Achillea [Achillea millefolium L.] fermentati in una vescica di cervo. Ci spiega Steiner nella quinta lezione: si prendono una o due manciate di fiori di achillea, si pressa ben bene dentro la vescica di un cervo e la si cuce. Si appende per tutta l’estate in un luogo esposto alla luce del sole. Quando arriva l’autunno la si sotterra per l’inverno e la si dissotterra la primavera successiva. Si aggiunge al cumulo di letame che, come sottolinea Steiner “può anche essere grande come una casa,[…] perché la potenza radiante è talmente forte che non è neanche necessario mescolarlo, e influenzerà l’intera massa di letame, solido o liquido, o compost.”

Perché una vescica di cervo? Il lettore scafato avrà già subodorato: perché la vescica del cervo comunica con le forze cosmiche grazie alle corna dell’animale, come se fossero antenne, a differenza di quelle della vacca che “lavoravano all’interno”. E quindi, secondo Steiner, “amplificano le forze che l’achillea già possiede, combinando lo zolfo con altre sostanze”.

Preparato 503 Fiori di camomilla fermentati nell’intestino di una vacca [Matricaria recutita L.].

Preparato 505 Corteccia di quercia [Quercus robur L.] fermentata nel teschio di un animale domestico.

Per la derattizzazione bisognerebbe catturare e scuoiare i topi vivi per poi bruciarli e spargere le ceneri sul terreno.

Per la disinfestazione invece è sufficiente raccogliere i semi delle piante infestanti in un determinato momento astrologico, bruciarli e spargere la cenere sul terreno.

È quindi abbastanza chiaro che AGRICOLTURA BIODINAMICA non è sinonimo di AMICA della NATURA se vengono seguiti alla lettera gli scritti di Steiner di conseguenza è molto importante informasi circa i metodi utilizzati dai singoli produttori.

Ad esempio un agricoltore biodinamico potrebbe scegliere di inserire nei suoi spazi allevamenti solo per utilizzare il letame come concime per i terreni come specifica DEMETER, certificatore internazionale biodinamico:

Il rispetto per gli esseri viventi è una priorità assoluta per gli agricoltori certificati Demeter.

Ad esempio, le corna delle vacche sono un organo di senso fondamentale, una forma di comunicazione importante e un contributo al loro benessere generale nonché al loro metabolismo…

Ai bovini Demeter non vengono asportate dolorosamente le corna.

Inoltre gli allevatori Demeter fanno affidamento su razze bovine con le corna e concedono loro uno spazio sufficiente per muoversi liberamente e costruiscono stalle più grandi, per i mesi più freddi, per consentir loro di assumere un comportamento naturale”

Per essere quindi sicuri che un VINO BIODINAMICO sia adatto ad una scelta VEGANA è necessario quindi contattare direttamente il produttore o visionare uno dei simboli riconosciuti facendo molta attenzione poiché alcuni enti utilizzano ad esempio corna provenienti da macelli.

Nell’immagine potete visionare Gavi Alborina di Castello di Tassarolo [100% Cortese di Gavi] certificato BIOLOGICO • BIODINAMICO • VEGAN e caratterizzato da tonalità giallo paglierino intenso con accentuati riflessi verdi e aroma intenso con delicato sentore di legno.

Castello di Tassarolo non utilizza Cornoletame ed, oltre ad essere certificato Biodinamico da AgriBioDinamica è Certificato “Biologico e Vegan” da BIOS.

BIGLIOGRAFIA

Impulsi scientifico spirituali per il progresso dell’agricoltura RUDOLF STEINER

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